Oggi aggiungiamo qualche numero nel nostro percorso di indagine dietro la tuta alare e per farlo ci aiuteremo con due grafici (pane quotidiano per ogni Base jumpers che si rispetti):
- Il primo associa al peso (prima netto, dell'atleta) e poi lordo (consolidato dal peso della tuta) la superficie della tuta ideale. Il tutto fatto per motivi di sicurezza: dal momento in cui le manovre possono gravare sul peso che il paracadutista percepisce (tra cui ad esempio portanza e resistenza), la superficie, protagonista di queste forze, dovrà essere idonea alle dimensioni di chi la indossa.
- Nel secondo quella che sostanzialmente viene aggiunta è l'esperienza dell'atleta che diventa parametro stesso del grafico. Fissato il peso si può notare come due paracadutisti, uno con più lanci e l'altro con meno, possano indossare superfici sempre meno estese laddove compensa l'esperienza e la forza che solo la costanza di un esercizio ripetuto per tanto tempo può dare.
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